giovedì 7 gennaio 2016
Sepolti in casa: Epilogo: Sean & la fonte mefitica
Sean arriva il giorno dopo.
Smonta dal truck, canta l'inno americano rivolto verso la casa bianca. Non saluta.
Non ha con sè le Sean's Angels. Entra in casa. Prende una scala. Infila la testa patriottica dentro il dotto dell'area condizionata. E scatta la foto che potete vedere.
Esegue con estrema meticolosità le ultime rifiniture, ma mi conferma (ovviamente) che senza una pulizia del preistorico impianto di aria condizionata continueremo in eterno a pompare nicotina dentro la casa. Incuriositi arrivano Andy & Clint, avvolti da una nuvola di tabacco, e si posizionano come i classici umarells a guardare, vanificando ulteriormente il lavoro di Sean.
Nulla da fare. Chiamiamo George. George arriva, disperato "Uè guagliò, non sacce cchiu cheffar.. agg' provat tutt... ". Gli faccio notare che posso chiamare uno specialista per pulire il dotto. Lui mi fa "Macchè guagliò, o' posso pulir' IEEEE". Io non ho più speranze, Andy e Clint ora sono sul fronte della casa e puzzano più dell'appartamento messo insieme. E non se ne accorgono. Nessuno se ne accorge. Perchè Sean, George, Andy, Clint, la professora lituana... sono tutti fumatori.
George prende la scala, smonta la grata, infila la testa dentro e dice "Guagliò, tutti fuori. Agge capito".
Esco, sconsolato.
Pago Sean, sconsolato.
Mi ferma Andy, dicendomi "This is the best place ever". Poi torna dentro, a fumare.
Dopo un'ora torno. George non c'e', la porta è chiusa. Entro.
Nell'appartamento ci sono 10 gradi. Ma l'odore non c'e' più!
C'e' un odore di menta chimica mai udito in natura, ma non sento il fumo.
Vado da George che mi dice "Hai visht guagliò? Mo' e tutto a poshto"
Lo guardo e da idiota dico "Grazie"
Torno nell'appartamento e passiamo la notte con l'aria condizionata accesa.
L'odore è comunque orribile: vernice e menta chimica.
Alla mattina, dopo aver dormito sul pavimento al solito, ci svegliamo nauseati.
Spengo l'aria condizionata e andiamo a fare un giro nel posto più bello del mondo. Al ritorno apro la porta e vengo travolto da un odore di nicotina, menta chimica e vernice non più fresca.
Guardo il condotto dell'aria condizionata.
George ha nascosto due divora odori di quelli supereconomici nel dotto da cui esce l'aria condizionata: quando funziona, viene sparata menta chimica. Quando viene spento, torna la nicotina.
So che sembra una coincidenza fortuita, ma proprio in quel momento Andy e Clint escono sulla veranda, modulano un rutto tipo malati terminali e si accendono una paglia, affrettandosi a rientrare in casa.
Mi arrendo. E' la vigilia di Natale. Sono stato 17 giorni in Melbourne Beach e per 15 giorni abbiamo pulito la casa, 2 giorni siamo stati in un Motel. Saremo riusciti a stare in spiaggia 7-8 ore in tutto, e solo per disintossicarci. George ci restuituirà il deposito e i soldi della vernice, ma non potrà mai restituirci il sogno di vivere nel posto più bello del mondo.
Carico tutto in macchina (errore madornale! La macchina puzzerà di fumo per 2 settimane) e ce ne andiamo, in questa torrida vigilia di natale, senza una casa e senza una meta.
Misteriosamente un cane compare nella nostra macchina, nell'unico spazio lasciato vuoto dalle nostre valige.
Ma quella del cane è un'altra storia che, temo, non verrà mai raccontata.
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