giovedì 18 febbraio 2016
La motonave a Honduras: HONDURAS: E' FATTA!!!
"Terra, terra!" grida il contadino svegliandosi di soprassalto nel suo podere. D'altronde il podere logora chi non ce l'ha. Ed è proprio il nostro caso.
Pugnammo per mille tempeste, impavidi e satolli, sol per raggiunger gli agognati atolli.
Honduras, Honduras, trovassi una parola che fa rima con te sarei un uomo felice.
Non la trovo, ma trovo te, alfine.
Mi risveglio poeta, felice d'esser vivo e grido agli ignari texani queste parole. Loro non mi sentono perché sono impegnati a sparare in aria, essendo texani.
La fiera dei luoghi comuni, il biglietto è gratis e siamo tutti invitati.
Situazione: abbiamo circa 6 ore sulla terraferma e tutte le navi da crociera sono attraccate in quel momento. Questo vuol dire che verranno scaricati circa 18.000 turisti che in circa 6 ore decideranno cosa fare tra le seguenti opzioni: escursioni a Tusaidove, visita guidata di Salcazzo, tour fotografico del NoTeCreo.
Oppure niente, c'e' una spiaggia lì vicina che ci arrivi a piedi.
Considerando che le escursioni costano dai 100 dollari in su, optiamo per la spiaggia vicina a piedi.
Noi e circa altre 17980 persone. Le altre 20, ovviamente, restano sopra la motonave.
E qui già vedo sorridere il vero turista intrepido e dire "Eh, l'avevo detto. Turismo di massa, ignobile"
L'organizzazione delle crociere, riuscirà a reggere 17980 persone in circa 4 spiagge?
La risposta, ovviamente, è sì, ma vorrei darla utilizzando una una fiaba che leggevo sempre da piccino. Si chiamava tipo "I 7 piccoli indiani Sioux". Visivamente ce l'ho ancora davanti agli occhi, perché l'ho letta mille volte. Purtroppo non trovo nulla sul google collegato a quel librino, ma quello che succede a noi è sostanzialmente la stessa cosa.
All'approdo ci sono subito 4 negozi di diamanti, e quindi le prime 2980 piccole signore indiane sioux le perdiamo lì.
Subito dopo ci sono negozi di liquori duty free, e qui perdiamo 4000 piccoli texani indiani sioux.
Restano 11.000 piccoli indiani turisti sioux, uno dietro l'altro.
C'e' una accoglienza folkloristica con canti e costumi tipici e perdiamo circa 2000 piccoli indiani sioux curiosi delle etnie, che si fermano. Restiamo 9000 piccoli indiani turisti sioux, e a questo punto c'e' da camminare circa 5 minuti ancora per raggiungere la spiaggia.
Questo scoraggia 3000 piccoli indiani turisti sfaticati sioux.
Prima della spiaggia ci sono due bar con le birre tipiche del luogo, happy hour, 5 dollari a bottiglia (che è una bazza, sia per la vita da motonave, sia per la vita normale statunitense).
4000 piccoli indiani turisti sioux si fermano al bar e probabilmente sono ancora lì.
I 2000 che restano si accomodano sulle spiagge che sono attrezzate esattamente per 2000 persone.
E intendo ombrelloni, sdrai, musica, acqua incontaminata, caldo della madonna.
Ci sono toilette ogni 300 metri, distanza calcolata con sapienti algoritmi da tennici ingegneri dato che è la minima tollerabile per gente che mangia e beve 24 ore al giorno.
Non essendo avvezzi alle comodità ci sdraiamo in riva al mare, e fa un caldo terrificante.
Da umarell milordino maigoduto quale sono mi piace fare una breve cronistoria dei miei stati d'animo in Honduras:
- che posto incantevole - che paradiso, che bello il caldo venendo dal freddo di Houston. Bisognerebbe davvero vivere qui, altro che Miami!
- (35 minuti dopo) ma non è troppo caldo per le 11 di mattino?
- (45 minuti dopo) ma è sempre caldo così qui o abbiamo trovato una giornata leggendaria?
- (55 minuti dopo) sto caldo mi ha rotto le balle, ma come fa la gente a vivere qui?
Per ovviare ce ne andiamo a fare un bagno. Noi e altri 1998 piccoli indiani turisti sioux. Tutti nello stesso momento. E qui devo dire che il turismo di massa rivela il suo lato peggiore.
Anche perché in acqua han tutti la faccia che il più discreto sta pisciando.
Dopo 3-4 ore di vita da spiaggia ce ne torniamo indietro, stavolta non per la strada normale, ma per un "sentiero natura" perché siamo avventurosi noi, mica siamo turisti di massa.
E niente, tutto ovviamente a prova di turista impedito, ma addentrarsi nella vegetazione dell'Honduras è veramente appagante. A metà percorso incontriamo un texano incazzato (sai che novità!) che ci dice "It's useless, it's a dead end", come a dire è inutile, la strada è chiusa.
Continuiamo perché siamo italiani, e facciamo sempre finta di non capire.
E troviamo l'uscita, che è visibilissima, che è esattamente dove deve essere e che porta direttamente alla motonave.
Resterà sempre, nei nostri cuori, il mistero del texano smarrito che non si sa cosa stava cercando.
Una volta arrivati sulla motonave notiamo che sono tutti ad abbuffarsi come se non ci fosse domani e come se non mangiassero da 4 giorni, e ci uniamo ovviamente con entusiasmo.
Proprio così, 4 ore di lontananza dalla vita di crociera è veramente troppo, si narra che c'e' gente che è morta di stenti mentre si strascinava cercando di agguantare un'aletta di pollo fritta, ma non ce l'ha fatta.
Sul fare della sera tutte le motonavi ripartono all'unisono, mentre il nostro ristorante per l'occasione propone una serata vegetariana.
Ed è subito seitan.
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