Partire è un po' come patire.
Con una erre in più, cerco di spiegare ai curiosi di apprendere l'italiano da me qui nell'America, ma poi tanto finisce sempre tutto a tarallucci e linguini Alfredo.
L'arrivo al porto di Houston è da mozzare il i fiato anche ai mozzi più capaci. La motonave è alta circa 800 pedalò, ed è lunga circa 1700 pedalò... una specie di grattacielo galleggiante.
Deve imbarcare non so quante mila persone, e sono tutti vecchini tennici delle crociere, che sanno esattamente dove salire, come ostacolarti e come arrivare per primi all'agognato buffet prima di morire di fame. Spieghiamo perchè sono tutti vecchini.
Sostanzialmente perchè qui è inverno e la gente normalmente lavora.
Poi perchè una crociera è costosa, e in genere possono permettersa solo i vecchini pensionati da quando hanno 50 anni e i giovani sposini che ovviamente contano anche i centesimi.
In terzo luogo perchè ci sono diverse compagnie:
la Royal Caribbean, che è quella dove in genere trovi le persone anziane
la Princess Cruise, che è quella dove in genere trovi le persone più anziane
la Carnival, che è quella dove in genere trovi le persone meno giovani
E noi abbiamo prenotato per ultimi, non avendo pianificato. Sulla Princess Cruise.
Prenotare una crociera in realtà richiederebbe dai 4 ai 7 mesi di analisi strategica per trovare la cabina migliore. Avendolo fatto all'ultimo abbiam trovato quello che gli anziani lupi di mare ci hanno lasciato, ovvero qualcosa all'estremità puntuta del dodicesimo deck, o ponte, come dicono i dentisti.
Ma chissene frega, noi si pensa da italiani, figurati poi se mai si sente il mare quando viaggi su un grattacielo a motore.
Le operazioni di imbarco durano dalle 7 del mattino alle 5 del pomeriggio, quando il grattacielo comincerà a muoversi. Perchè prima smonta la gente dalla precedente crociera, poi saliamo noi della nuova.
L'organizzazione, come tutto all'America quando si tratta di organizzazione, è perfetta.
Scendi dalla macchina e un vassallo viene a prenderti la valigia e ti offre una dentiera nuova aspettandosi un certo tipo di clientela. Il vassallo solerte ti lascia un bigliettino con il tuo codice e fa portare i bagagli direttamente alla tua stanza, mentre tu ti metti in fila per il check-up insieme a 4000 persone contentissime per la loro nuova dentiera. La procedura di check-in prevede:
- passare per un metal detector per vedere se qualcuno sta contrabbandando dentiere/cateteri illegali
- esibire il passaporto per dimostrare che si hanno almeno più di 60 anni
Ovviamente vengo formato per il secondo controllo. Ma non per l'età, perchè mi dicono che mentalmente ne dimostro molti di più. Ma per la nazionalità.
"Ah, lei Italiano mi raccomando defe tornare in Italia signor spaghettini"
(al controllo doganale parlano come i tedeschi delle barzellette)
Insomma, hanno paura che mi imbarbi sul grattacielo per poi intrufolarmi in Messico.
Non ci avevo mica pensato, in effetti mi hanno dato una buona idea.
"Lumionsa idea compadres " dico " ma sono qui per scatenare l'inferno sulla barca, trasformandola in un divertimentificio e scarrozzando tutti gli ottuagenari qui presenti sulla corsia del sorpasso, dove sono solito vivere, viaggiando con il cuore aperto e a 5 km all'ora più veloce dei limiti consentiti"
"Basta ke poi tornare in Italia, spaghettini", mi fa il controllore cui ovviamente frega un caz.
E niente, sono andato per le lunghissime anche stavolta e vado in chiusura.
Appena saliamo ci viene fatta una foto ricordo su uno sfondo di cartone che poi potremo acquistare alla modica cifra di 100, 150 dollari (ma non ci saranno paesaggi migliori ai caraibi?) e poi saliamo sul ponte. dove veniamo accolti dalla targa mortuaria che vedete in foto.
La targa è di quelle che fa fermare il cuore: ci dice che la motonave grattacielo è mirabolante frutto dell'opera di cantieri navali italiani. Anche il management della nave (sapremo dopo) è completamente italiano.
Cerco di non pensarci, mi tocco le balle e partiamo.
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