lunedì 15 febbraio 2016

La motonave a Honduras: MARE FORZA PEPI



Fortunatamente mia moglie mi conferma che il capitano ha detto ha detto che la motonave "E"' in grado di sopportare queste condizioni. La motonave è in grado, i passeggeri vedremo.
Scopriamo dalla televisione che il mare è forza pepi, che è un livello di guardia che si raggiunge solo quando le onde diventano così alte che sembrano sfiorarti le orecchie per cantare il tuo nome. Accendiamo la tv (al momento non è salutare camminare per la nave, si tende a sbattere dappertutto) e scopriamo dal bollettino di bordo che il mare è forza 8, qualunque cosa questo significhi (maledetto google che non funzioni sulle motonavi!) e che le onde sono alte circa 5 metri.
Quindi riassumendo il problema delle elementari: un grattacielo che viaggia alla velocità di 20 nodi (qualunque cosa significhi, maledetto google che non funzioni) su un mare forza 8 è l'equivalente di 150 Pastamatic, che essendo equivalenti alla forza di 100 braccia, fa circa 15.000 braccia che ti scuotono in maniera energica.
E come dice la ricetta, impastate per circa 12 ore o finché il passeggero scompare.

Ad ogni modo, non ci perdiamo particolarmente d'animo (per le prime 3 ore, dopo un po' di abbassamento di balle si verifica) e decido, per fare l'uomo borioso che vive in spregio dei pericoli della natura, di andare sul ponte per vedere se fanno ancora le patatine fritte.

Sballottolato per i corridoi, non prendo l'ascensore (perché non riesco a centrare l'entrata) ma faccio le scale. La situazione è piuttosto buffa... il cervello dopo 4-5 ore, tende ad abituarsi a tutto, e quindi anche il camminare diventa più spedito. Arrivato sul ponte mi sento un eroe, pronto a piantare la bandierina di Balanzone sull'albero maestro. Sono l'unico cliente.
Il personale della nave invece arranca, ma è al suo posto. L'omino che fa le patatine fritte è lì, intirizzito e un po' pallido... mi avvicino quasi con vergogna (anzi, con vergogna!) e dico se ci sono delle patatine fritte ecco io mi sa che le mangiavo volentieri.
Con un gran sorriso me le allunga (che traduco un po' come "almeno non sto qui per l'anima del cazzo") e le prendo. Tutto fiero torno in stanza e porto le patatine, come a dire guarda questi italiani che tempra e che coraggio. Racconto della nave deserta e immaginando tutti i vecchini terrorizzati dalle mareggiate decidiamo di andare al ristorante, che c'è la lobster night.
La lobster night è quando ti servono l'aragosta e puoi averne quante ne vuoi.
Sballottati per i corridoi ci facciamo largo in un deserto d'anime fino al ristorante.
Ed eccoli lì.
Tutti i vecchini e dico tutti i vecchini, sono seduti lì.
Anche quelli sulla carrozzella.
Sballottati da una parete all'altra, scivolando dalle sedie ma tenendo eroicamente in mano la forchetta e nell'altra una coda di astice,  ci guardano con aria di sfida come a dire "Potrebbe essere l'ultima aragosta, deve venire giù la Madonna e togliermela dal piatto, e anche in quel caso non è detto che ci rinuncio. E tu giovinastro, che non rispetti niente, è inutile che la ordini, non la apprezzeresti come noi".
E' la vita della motonave, vecchini contro giovinastri, un duello che si rinnova ad ogni approdo.
Sopraffatti da tanta grinta, torniamo in stanza.
Come già accennato, c'e' una televisione per casi come questi. Il problema è che la programmazione è ciclica, nel senso che per 7 giorni danno sempre gli stessi film. La congiunzione astrale, o sfiga, se preferite, fa sì che durante la tempesta vengano proiettati film inguardabili o vecchissimi. In uno c'e' una tizia che va matta per Jane Austen e spende tutti i suoi risparmi per andare a vivere in un posto dove viene ricreata l'atmosfera dei suoi romanzi.
Su un altro, televendita di diamanti. Su un altro, asta di diamanti.
Su un altro, Cenerentola. Su un altro, Paddington. Su un altro La ragazza con l'orecchino di Perla. Su un altro Notte al Museo 3.
Qual è la particolarità? Che non c'e' un palinsesto, quindi ti piazzi a guardare un film, sperando che stia per finire e sperando che quello nuovo sia bello. Per questo ti vedi almeno 3 volte il finale ogni film. Tra l'altro se qualcuno ha mai visto Notte al Museo 3, sa che il finale è una cosa noiosissima, tipo 15 minuti di ringraziamenti e abbracci, che se non hai visto nessuno dei tre film, fai veramente fatica a capire perché si abbracciano.
Comunque. Tra un film e l'altro c'e' sempre la pubblicità dello chef della motonave, che si bulla delle sue nuove ricette pensate appositamente per noi clienti e continua a dire quanto è eccelsa la sua zupp'de'pesc. Che è un brodino con due topi morti, a giudicare dalle immagini, ma fortunatamente al buffet si è mai vista.
Guardiamo il film di Jane Austen, e la scelta è una benedizione, perché dopo 84 secondi netti mi addormento, per risvegliarmi la mattina successiva, con il mare che è una tavola piatta e l'Honduras pronta ad accoglierci.

2 commenti:

  1. Che figata questa crociera, mi fai quasi venire voglia di prenotare, se non altro per riuscire a dormire durante il film di Jane Austen (qui a casa lo vidi purtroppo per intero, tenuta sveglia dai gatti). Sei sempre bravissimo, continua a vivere così e a raccontare per la nostra gioia!

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