lunedì 1 febbraio 2016

I saluti degli americani






Prima di iniziare, un frammento di attualità. Ieri ero alla catena alimentare Publix, devo dire che mi piacciono i muffin ai blueberries della suddetta catena alimentare. Quindi mi accingo a prelevarli, anche se ovviamente sono ben ricchi di ogni lardosità, lo senti quando affondi i denti. E niente, c'e' un'offerta prendi due paghi uno. Che vuol dire prendi 8 muffin e ne paghi 4.
Io ne volevo solo 4, mica 8. Lo so che è un attimo entrare nel tunnel della dipendenza dei muffin della catena alimentare Publix. Però mi sentirei stupido a prenderne solo 4, lasciando i 4 gratis lì.
Neanche da dire, ne prendo 8 e poi ne regalo 4 a un senzatetto fuori. Qui a Miami Miramar mica ci sono i senzatetto, la cosa più vicina a un senzatetto sono io.
Neanche da dire ne prendo 8 e ne mangio 8. Sono talebano sulle mie abitudini alimentari e se si sgarra una volta, si sgarra due volte.
Allora sai cosa ho fatto? Non ho comprato i muffin e ho comprato 4 banane.
Questo per dire che non sarò mai un vero americano.

Un altro motivo per cui non sarò mai un vero americano è il mio ben noto autismo, che si sublima qui nell'incontrare gli sconosciuti. Per motivi legati a non so quale trauma infantile, ogni volta che mi si fa una domanda mi sento in dovere rispondere. Il problema è che qui gli americani non ti salutano dicendo "Ciao" (anzi! Ciao in spagnolo significa arrivederci, qui son tutti latino americani - ogni volta che ho provato a salutare con un amichevole Ciao mi hanno guardato come se dicessi arrivederci). Chiusa la parentesi.
Dicevo, Gli americani ti salutano dicendo "How are you?"
Come rispondi, se uno sconosciuto ti chiede come stai?
A me, che da questo punto di vista sono autistico, viene da tirar fuori tutte le cartelle mediche degli ultimi 10 anni per non dar origine a una risposta approssimativa.
Un'altra risposta che mi piacerebbe dare sarebbe "Fine. And you?" - ma poi praticamente tocca di iniziare una conversazione con ogni americano che incontri - una conversazione sulla salute di entrambe, tra l'altro. E se anche lui si tira dietro tutte le cartelle cliniche? Non vorrei spender tutta la mia vita parlando con gli estranei
La soluzioine migliore, che per ora sembra funzionare, è biascicare qualcosa tipo "gnafghrsf entinton"... "gruowlsdj scion".... mettendo alla fine un suffisso che sembra americano, parlando incomprensibile come il mio solito. Devo dire che funziona, mi sorridono come a dire, sarà dell'Iowa, e riesco a vivere la mia vita senza troppi stop.
Un'altra cosa che mi mette in difficoltà è che la gente in strada ti commenta. Come nei films, 1 persona su 5 quando ti incontra ti dice "Nice hat!", "Nice Shirt!". Per il mio solito innato amore per la socialità e per il prossimo ho iniziato rispondendo seccamente "'zzo vuoi?", pensando ovviamente fossero sarcastici. Perchè pensare bene quando si può semplicemente pensar male?
Dopo di che ho iniziato a rispondere "it's italian", avendo capito che qui l'Italia, intesa come cibo e come moda e come stile di vita, viene venerata e vista come un paradiso. Poco importa se tutto quello che indosso è made in China. Anche questo sembra funzionare.

Un'altra cosa divertente sono le signorone di colore, e questo spiega la foto dell'ottima Lafawnduh che si vede nel post. E' buffo perchè sia che si chiamino Lafawnduh, sia che si chiamino Lashonda, sia che si chiamano Latasha, hanno tutte le seguenti caratteristiche:

- hanno tutte un sorriso eterno stampato sulla faccia
- sono terrorizzate dai cani
- quando mi incontrano mi chiamano Sweetheart.

Questa cosa dell'America, che le signorone di colore mi chiamano Sweetheart, devo dire che mi piace.

Alla prossima

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