martedì 15 dicembre 2015
Il ristorante dell'America
Immagino durante la mia assenza di ben 3 giorni "Eh, quello lì sta facendo il surf sull'oceano, con le pinne, il fucile e gli occhiali", "eh, quello lì a prendere il sole non c'ha neanche il tempo di scrivere".
Premesso che quando immaginate fate un sacco di errori di grammatica e i vostri gusti musicali sono datati, ma soprattutto no... sono stato impegnato nello speciale "Avete mai immaginato di poter essere gli affittuari di una casa dove ha vissuto uno dei protagonisti di Sepolti in casa?". Speciale che durerà almeno 6 puntate e che sto tuttora vivendo, lo potete intuire dalla mia puzza. Qualcosa volevo scrivere intanto, sennò poi la gente va in cerca di altri caridiari tipo "C'ho il cuore in mille pezzi e son finiti gli incentivi per la ristrutturazione".
Il cibo! I ristoranti!
Tutti noi italiani a dire, eh ma il cibo italiano! Eh, ma i vini italiani! Eh, ma l'olio italiano! Eh, ma il formaggio italiano!
Tutto.
Maledettamente.
Vero.
In quel di Miami i "ristoranti" sono sostanzialmente tutti dentro i centri commerciali (gli shopping center), e sono fondamentalmente tutti uguali pur avendo 1000 nomi diversi (il menù è pieno di foto, ma alla fine hamburger, pollo, patatine, tacchino) e funzionano così
- se ti servono al tavolo DEVI aggiungere una mancia. Minimo 15%, massimo a tua scelta. Il cibo è già mediamente costoso di suo (main dish diciamo sui 13 dollari, una birra in bottiglia dai 4 ai 5 dollari, un caffè dai 2 a 3 dollari). Il personale di sala è gentilissimo (cazzo, vorrei vedere il contrario!).
Quindi già stai tirato a ordinare, quando devi pagare ti portano con un gran sorriso uno scontrino con scritto "TIP" e il campo vuoto. E aspettano lì. Con un sorriso ancor più grande. Hanno capito lontano un miglio (!) che sei italiano. Allora o fai il bimbominkia e tiri fuori l'iphone e fai il conto aggiungendo il 15%. oppure fai come ho fatto io da Cracker Barrel.
C'era un simpatica vecchina alla cassa, età dagli 80 ai 120 anni, di quelle che hanno fatto torte dalla prima guerra mondiale in poi ai veterani vicini e lontani.
Con due occhiali spessi almeno 15 inches, per capirci.
Per capirci poco.
Allora io con gran sicumera, confidando nella bontà delle nonnine sempiterne, aggiungo tipo un paio di dollari così a raglio, senza fare i conti. La vecchina prende lo scontrino, mi guarda in faccia. E fin qui.
Continua a guardarmi in faccia. E qui mi preoccupo.
Tira fuori la calcolatrice. E qui sono morto.
Alla fime accetta il conto con l'aria di chi ne ha viste tante, anche l'atomica, ma una cosa così non l'aveva proprio mai vista.
A quel Cracker Barrel non ci vado più. Andrò a quello nell'altro centro commerciale, 300 metri più in là
- se vai in un fastfood, non paghi la mancia alla fine.Vabbè il cibo è senza sapore, ma le salsine sono spettacolari, colmano un vuoto dentro. Le bevande (gassate e piene di zucchero) hanno il free refill, insomma le puoi riempire ogni volta che vuoi, insomma ti vogliono far morire sul posto. La cosa buffa, e questo meriterebbe un post a parte, è che pur essendoci il free refill, puoi scegliere tra il bicchiere medium e il bicchiere big (il concetto di small qui non esiste). In pratica paghi un po' di più per alzarti meno volte dal tavolo. Altra chiara testimonianza che il loro obiettivo è farti morire sul poto. Riassumendo: andate in un fast food, e ordinate solo del pane semplice e un bicchiere small che vi portate da casa. Dopo pucciate il pane nelle salsine che sono gratis e bevete all'infinito bevande gassate. C'e' anche una dieta che è fatta così, me l'ha detto mio cugino.
- le porzioni sono immense. Quando andiamo a mangiare in genere prendiamo una sola cosa e la dividiamo. Ci guardano con compassione, come se avessimo una malattia incurabile.
- abbiamo provato (ma questo verrà meglio dettagliato nel post "Chicken & Gnocchi", Marta abbi pazienza) un bicchiere di Chianti Classico Gran Riserva. 5 dollari. Un cartone di tavernello è più saporito. Non dico il tavernello, dico proprio il cartone.
Chiudo quindi questo lungo post chiedendo a tutti di andare all'Esselunga e dare un bacio a una bottiglia di vino rosso da 5 euro da parte mia. Magari c'e' anche lo Sconto Fidaty, che siamo sotto Natale.
A presto (spero)
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Ma "Sepolti in casa" era quel reality suglib"hoarder" (vado a memoria, forse sbaglio termine) che tenevano tutto per svariati incurabili problemi psichici? Se sì faresti meglio a sterilizzare tutto col fuoco. Chissà cosa si nasconde nelle pareti...
RispondiEliminasi, quelli lì...
RispondiEliminainfatti tra un po' gliela diamo su, ma è sicuramente un ottimo spunto per lo speciale di 15 puntate "Sepolti in casa: ci pensa l'americano Shaun a risolvere il problema". Sarà un successo, se sarò ancora vivo